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Come si configura il rapporto tra lo spazio e il potere nell'epoca contemporanea? È possibile offrire una concettualizzazione dei processi di spazializzazione del politico e di politicizzazione dello spazio che organizzano il nostro mondo? La diagnosi postmoderna, che vede nella modernità un'epoca ormai superata, ha offerto una risposta eccessivamente affrettata a queste domande. Nella nostra epoca le logiche e le strutture spazio-politiche ereditate dalla modernità sembrano infatti radicalizzarsi precisamente in virtù della crisi che le attraversa. Da questo punto di vista la modernità non va pensata né come un affare del passato né come una presenza fantasmatica, bensì come un orizzonte di senso in continua tensione. Attraverso un confronto serrato con autori e teorie decisivi per comprendere le strutture del moderno e la loro persistenza, il saggio si propone di ricostruire la storia filosofica e di rintracciare simboli e sintomi di quella che potremmo definire "epoca ultramoderna".